mercoledì 11 febbraio 2015

Spigolature Genetica Clinica/Umana Gennaio 2015. R. Tenconi



Raccolta e brevi commenti di articoli di Genetica Medica e Umana e di interesse generale del mese di Gennaio 2015 (Spigolature) che hanno attirato la mia attenzione o curiosità, pubblicati nelle seguenti riviste: British Medical Journal, Lancet, Lancet Neurology, Nature, Nature Biotechnology, Nature Genetics, Nature Medicine, Nature Neuroscience, Nature Reviews Genetics, Nature Reviews Neuroscience, NEJM, PNAS, Science & Cell.

DA NON PERDERE
How many scientific papers are not original? PNAS 2015;112:6. Quanti plagi affliggono la scienza? Tanti secondo un articolo sullo stesso fascicolo (Patterns of text reuse in a scientific corpus. Pg. 25). Sono riportati “disturbing numbers of authors resorting to copying, particularly in some countries where 15% of submissions are detected as containing duplicated material”. Che ci possiamo fare? C’è una forte base culturale che varia da paese a paese: alcuni sono al 15% (Bangladesh, Belarus, Bulgaria, Colombia, Cyprus,
Egypt, Iran, Jordan, Kazakhstan, Kyrgyzstan, Latvia, Luxembourg, Micronesia, Moldova, Pakistan, Saudi Arabia, and Uzbekistan), altri molto meno (es. Germania, Italia, Francia).
Il commento suggerisce per ridurre il plagio: adottare “some combination of carrots and sticks, encourage the institutions in all countries to enforce standards”.

PER I PEDIATRI E PER ALTRI SPECIALISTI (Pediatri, Neuropsichiatri Infantili, Neurologi, Ostetrici, Cardiologi, Psichiatri, ORL, Medici della riproduzione, Patologi ecc.).
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A multidisciplinary approach in neurofibromatosis 1. Lancet Neurology 2015;14:29. Due lettere (ambedue di AA italiani) con risposta relative ad un articolo sull’approccio multidisciplinare per le persone con NF1 (vedi Spigolature Agosto 2014)(Neurofibromatosis type 1: a multidisciplinary approach to care. Lancet Neurology 2014;13:834).  La prima lettera sottolinea giustamente le complicazioni vascolari in questa malattia, frequenti, serie e non facili da trattare. La seconda, sottolineando la necessità di una diagnosi clinica precoce, suggerisce di rivedere con una nuova Consensus Conference i criteri diagnostici della NF1 che sono datati (1988). Fanno presente anche che le efelidi (freckling) ascellari-inguinali, che in genere sono il secondo segno clinico a comparire e sono molto frequenti, e che con le macchie caffè-latte (CLS) fanno fare diagnosi. In realtà anche il freckling sono CLS e non un segno separato. Nella risposta non si ritiene per ora il caso di cambiare ora i criteri diagnostici, ma viene fatto un suggerimento importante: b. piccoli con 5 o più CLS senza altri segni vanno seguiti come se la diagnosi fosse già stata fatta. E per questi bambini, se sottoposti alla sorveglianza medica prevista per NF1, non è indicato per criteri costo-beneficio il ricorso al test molecolare. Per la Genetica Clinica per la NF1 ci si sta muovendo da una patologia da diagnosticare e basta, com’è stata sinora, ad una sottospecialità terapeutica (bello! Ndr).

Wilson’s disease and other neurological copper disorders. Lancet Neurology 2015;14:103. M. Wilson: patologia del metabolismo del rame (MIM #277900) da mutazione in omozigosi/composto eterozigote del gene ATP7B, codificante una ATPasi di tipo P di trasporto del rame. La frequenza dell’eterozigote in UK è stimata in 1:40 persone, la prevalenza della malattia in 1:7.000 che è notevolmente più frequente nelle popolazioni isolate (in Sardegna è stimata in 1:2.700 persone, ndr).
La Review focalizza soprattutto le novità riguardanti la clinica, la modalità di presentazione della malattia, le linee guida diagnostiche e le terapie. Genetica: descritte più di 500 mutazione in gran parte puntiformi, con alcune più frequenti in base alla provenienza (in Europa la più frequente è 3207C→A His1069Gln che rappresenta il 35-45% dei casi). Le mutazioni, rare, con assenza del prodotto genico sono causa della forma più grave, tipicamente epatica, e ad insorgenza precoce; ma in genere non c’è un chiaro rapporto genotipo/fenotipo e sembra ci siano geni modificatori che condizionano la capacità individuale di accumulo di rame. Sono ipotizzati, ma ancora da dimostrare, come modificatori, l’allele APOE ε4 o un polimorfismo di MTHFR. L’età di diagnosi della m. Wilson varia dai 9 mesi (con segni epatici) sino ad oltre i 70 anni (questo pone un problema diagnostico per gli internisti, mentre per i pediatri la malattia entra in DD più facilmente, ma i neuropediatri devono sapere che la m. Wilson può comparire con crampi spasmodici muscolari e con miopatia). I segni neurologici classici sono la disartria, che se associata a tipici tremori distonici fa fare diagnosi, e la distonia. La review poi prende in considerazioni gli accertamenti diagnostici strumentali e di laboratorio. La terapia si basa sui chelanti del rame e sali di zinco. Vengono infine considerate anche altre malattie del rame (M. Menkes, la s. Huppke-Brendl, la Malattia da accumulo di manganese, l’Aceruloplasminaemia). E le prospettive. I modelli animali purtroppo sono poco utili. Si spera nella terapia genica e nella sperimentazione clinica anche se mancano biomarcatori per il monitoraggio dell’efficacia della terapia e della progressione della malattia.

In pursuit of prodromal Parkinson’s disease. Lancet Neurology 2015;14:27. Commento di un lavoro sullo stesso fascicolo (Prediagnostic presentations of Parkinson’s disease in primary care: a case-control study. Pg. 57) che studia le fasi prodromiche del Parkinson, prima che compaiano i classi segni che portano alla diagnosi. Questo perché nonostante l’indubbia efficacia nelle fasi sperimentali dei farmaci, questi poi si sono dimostrati inefficaci. Un possibile motivo, suggerito da tempo e da tutti, potrebbe essere quello della sperimentazione clinica iniziata troppo tardi per una malattia neurodegenerativa (stesso suggerimento per altre malattie come l’Alzheimer, ndr). Infatti il reclutamento è sempre avvenuto dopo mesi o addirittura anni (2-3) dall’inizio della sintomatologia. Anche perché è possibile che la malattia parta del sistema nervoso autonomo periferico e i bulbi olfattivi e da lì si diffonda al SNC coinvolgendo principalmente le strutture del tronco encefalico e poi la sostanza nigra. Alcuni segni clinici sembra siano presenti anni prima dell’inizio dei classici segni del Parkinson.
Lo studio si basa su un database dell’assistenza sanitaria di base (Health Improvement Network UK primary care database) confrontando l’incidenza di segni clinici in oltre 8.166 persone con Parkinson e
46.755 senza la malattia. Ben 5 anni prima della comparsa dei segni del Parkinson, chi lo ha poi sviluppato ha una più alta frequenza di tremori, problemi di equilibrio, vertigini, depressione, ansietà, costipazione, ipotensione posturale, disfunzione erettile, affaticamento e disfunzione urinaria. Dieci anni prima dell’inizio dei sintomi è aumentata la frequenza di stipsi (RR 2.01 con IC 95% 1.62-2.49) e dei tremori (RR 7.59 con IC 95% 1.11-44.83). Se, come si voleva, favorire il reclutamento presintomatico nella sperimentazione clinica allora questo studio ha alcuni punti deboli: non ci sono rischi relativi combinando i vari segni clinici, possibile errore diagnostico che in base ad altre ricerche non è trascurabile. Ma d’altra parte questi dati potrebbero venire utili per selezionare una sottopopolazione a rischio di sviluppare il Parkinson, sottopopolazione a cui poi applicare screening funzionali (disfunzione olfattiva) o altro (familiarità, test genetici o addirittura, se verranno disponibili, biomarker di malattia). Sarebbe così possibile individuare coloro che beneficerebbero di strategie neuroprotettive applicate in epoca presintomatica.

Tau imaging: early progress and future directions. Lancet Neurology 2015;14:114. Sono stati approntati marcatori biologici di amiloidosi cerebrale in vivo, in particolare radiotraccianti utilizzati per la PET (es. composto di Pittsburgh marcato con carbonio 11) che consentono di visualizzare nel paziente con Alzheimer i depositi di β-amiloide (Aβ) nel cervello. Questo ha stimolato la ricerca di marcatori selettivi di tau, che consentono di valutare l’accumulo di tau in specifiche aree e la sua relazione con depositi di Aβ nel SNC di persone con Alzheimer, e teoricamente predire il declino cognitivo e la progressione della malattia. Ed anche chiarire il rispettivo ruolo patogenetico di tau e di Aβ. In questa review vengono descritti i traccianti tau-specifici focalizzando le potenzialità delle tecniche di tau imaging per la diagnosi precoce, la prognosi e il monitoraggio nel corso di sperimentazioni cliniche con farmaci anti-tau.

Newborn screening: spotting for more. Lancet 2015;385:90. Diagnosi presintomatica di malattie gravi quando la diagnosi precoce consente un trattamento adeguato che migliora la qualità della vita.
Dal Gennaio 2015 UK Newborn Blood Spot Screening Programme includerà 4 m. genetiche: la malattia delle urine sciroppo d’acero, Acidemia isovalerica, Aciduria glutarica 1, Omocistinuria (non rispondente alla piridossina). Lo screening inglese comprendeva già la Fenilchetonuria, l’Ipotiroidismo congenito, la Falcemia, la Fibrosi cistica e il Deficit di  acil CoA deidrogenasi a catena media. In USA lo screening interessa 31 diverse condizioni principali e 26 secondarie. Vedi anche Newborns in England are screened for four extra genetic conditions. BMJ 2015;350:h10. In futuro aumenterà il numero di malattie da sottoporre a screening sulla base della prevalenza, possibilità di cure, le possibilità di una diagnosi genetica.

Less-Tight versus Tight Control of Hypertension in Pregnancy. NEJM 2015;372:407. Sperimentazione multicentrica di gravide dalla 14a alle 34a sg con precedente ipertensione non proteinurica o con ipertensione gestazionale (diastolica 90-105 mmHg, o per quelle in terapia 85-105 mmHg) e figlio nato vivo. Primo obiettivo calcolare la frequenza di morte fetale o neonato che ha avuto la necessità di ricovero in terapia intensiva per >48h nei primi 28 gg postnatali, e, secondo obiettivo, la frequenza di complicazioni materne sino alla 6 settimane dopo il parto. Nessuna differenza tra stringente o meno stringente controllo della PA per rischio di morte fetale o complicazioni perinatali fetali o materne, anche se il meno stretto controllo della PA comporta un rischio significativamente più elevato di grave ipertensione materna. Nell’Editoriale che accompagna l’articolo (Control of Hypertension in Pregnancy — If Some Is Good,Is More Worse? Pg. 475) si sottolinea che questo studio, nonostante abbia una numerosità maggiore rispetto a ricerche precedenti, non ha ancora la potenza statistica sufficiente per identificare differenze di frequenza per complicazioni rare come la morte fetale o materna. Comunque i risultati ottenuti dicono che lo stretto controllo della PA materna non comporta un rischio per il feto o per il neonato.

A KIR B centromeric region present in Africans but not Europeans protects pregnant women from pre-eclampsia. PNAS 2015;112:845. Il meccanismo patogenetico della pre-eclampsia inizia al momento della placentazione quando le cellule del trofoblasto invadono la decidua e i vasi materni formando lacune che costituiscono gli spazi intervillosi da cui il feto ha nutrimento. Nella pre-eclampsia, che fa parte delle grandi sindromi ostetriche, c’è un’alterata invasione trofoblastica. Tale patologia è particolarmente frequente e causa di un terzo della mortalità materno-fetale nell’Africa sub sahariana. Sono noti fattori genetici di questa patologia gravidica, alcuni materni ed alcuni paterni ereditati dal feto. In questo lavoro sono stati studiati i polimorfismi genetici materni di KIR (The killer-cell immunoglobulin-like receptor), che è costituito da una famiglia di geni, e di HLA-C fetale in gravide con o senza eclampsia in Uganda. Si è osservata una correlazione tra una combinazione di genotipi materni KIR AA con alleli HLA-C fetali ed eclampsia. E’ stato anche osservato che vi sono differenti regioni BIR B che proteggono dall’eclampsia le donne africane dalle europee, e che comunque in ambedue il genotipo KIR AA è un fattore di rischio.
Ma in particolare le africane sono protette da una combinazione di aplotipi di KIR B che sono presenti solo in loro. Lo studio sottolinea l’utilità di approfondire il sistema genetico KIR/HLA degli africani, che è tipico di questa popolazione in cui la pre-eclampsia e la mortalità materno fetale sono così frequenti.

Ruxolitinib versus Standard Therapy for the Treatment of Polycythemia Vera. NEJM 2015;372:426. La Policitemia vera (PV) è una neoplasia mieloproliferativa cronica clonale caratterizzata da aumentato volume dei globuli rossi nel sangue associata spesso ad aumento anche dei globuli bianchi e delle piastrine. I pz sono a rischio di complicazioni cardiovascolari e trombotiche insieme a splenomegalia, prurito, affaticamento e profusa sudorazione notturna. La terapia classica tende a prevenire le trombosi e la trasformazione in mielofibrosi o in leucemia mieloide acuta. La terapia consiste in ripetuti prelievi di sangue (flebotomia) e nel ricorso ad idrossiurea, che in alcuni pz non funziona adeguatamente o che comporta effetti collaterali.
Nel lavoro si riportano i risultati di una sperimentazione clinica in fase 3 con un inibitore selettivo di JAK 1  e 2 (Ruxolitinib)( ClinicalTrials.gov number, NCT01243944). JAK 2 è il gene della PV (MIM #263300).
Conclusioni: in pz con risposta insufficiente o con effetti indesiderati all’idrossiurea il ricorso al Ruxolitinib ha dato risultati significativamente migliori rispetto alla terapia standard riguardo al controllo dell’ematocrito, la riduzione del volume splenico e per i segni clinici della malattia.

IL-17–targeting biologics aim to become standard of care in psoriasis. Nature Neuroscience 2014;33:3. Novartis ha annunciato che Cosentyx, un anticorpo monoclonale neutralizzante l’interleuchina 17A per la cura della psoriasi, e potenzialmente altre malattie autoimmuni, sarà messo sul mercato a breve.
E così altre compagnie come la Lilly con Ixekizumab e la Amgen and AstraZeneca con Brodalumab.
La psoriasi interessa il 2-3% della popolazione, nel 30% è presente la patologia artritica e nel 20% dei casi la psoriasi e definibile come medio-grave.

Cohort of birth modifies the association between FTO genotype and BMI. PNAS 2015;112:354. I classici studi di interazione gene-ambiente per caratteri complessi si basano su analisi di popolazioni di differente età e quindi sottoposti a differente condizioni ambientali. Forse è per questo che i risultati ottenuti non sono stati efficaci nel farci capire il ruolo dei fattori genetici. In altre parole modificazioni ambientali che avvengono nel tempo possono modificare la penetranza dei fattori di rischio genetico per vari genotipi.
In questo studio sono stati usati dati longitudinali del Framingham Heart Study raccolti nel periodo 1971-2008 in specifiche aree geografiche per verificare se la nota associazione tra una variante del gene FTO (fat mass and obesity associated) e l’indice di massa corporea (BMI) vari nel tempo a seconda della campione di studio. Si è osservata una stretta relazione tra coorte di nascita e correlazione genotipo-fenotipo tra presenza dell’allele a rischio di FTO e BMI, con una netta flessione della correlazione per coloro che sono nati dopo il 1942. Quindi, almeno per un carattere complesso come l’obesità, il ruolo della predisposizione genetica cambia nel tempo, probabilmente per le variazioni dell’ambiente che modificano la penetranza allelica (della serie: anche se non hai l’allele a rischio ma frequenti posti dove ti danno junk food non sei protetto dall’obesità, ndr).

Innovative startups in 2014. Nature Biotechnlogy 2014;33:18. Elenco delle prime 10 startup con un aumento di quelle non USA, molte europee. La prima come finanziamenti è USA e riguarda la terapia genica con adenovirus per malattie neurologiche (45 milioni D USA), ma la Svizzera, con 5 startup, ha avuto in totale i maggiori finanziamenti. Nessuna italiana.

ROUND UP. Progressi nello scorso anno in vari campi:
Alzheimer’s disease and other dementias: advances in 2014. Lancet Neurology 2015;14:4. Non è stato trovato il farmaco per l’Alzheimer, ma sono stati fatti molti progressi sulla conoscenza dei target terapeutici e sugli stadi iniziali della malattia. Sperimentazioni cliniche (fase 2 o 3) con anticorpo anti Aβ (Bapineuzumab, Solanezumab, Crenezumab) non hanno dimostrato un effetto sul declino cognitivo, ma solo sui biomarcatori. In realtà Solanezumab ha avuto un certo effetto sulla cognizione solo nei pz in fase precoce della malattia (fatto che sottolinea sempre più l’opportunità di una diagnosi precoce con il ricorso a screening con biomarcatori o altro come le neuroimmagini come Tau-PET- negli asintomatici, ndr).
Sono in corso numerosi studi internazionali di prevenzione per l’Alzheimer familiare a trasmissione dominante (API, DIAN-TU e altre).
Così come sono in corso terapie per modificare il decorso della malattia in altre patologie neurodegenerative come il Parkinson (target α-sinucleina), la Demenza Fronto-temporale, Paralisi progressiva sopranucleare e Degenerazione corticobasale (target tau), la Sclerosi Laterale Amiotrofica e Demenza Fronto-temporale (target C9orf72).
E sono attesi dalla ricerca di base, molto attiva in questo campo, novità su geni modificatori o su un meccanismo comune di tutte le m. neurodegenerative.

Epilepsy: redefining the boundaries. Lancet 2015;4:8. Due novità nell’epilessia: nuovi criteri diagnostici che stabiliscono l’inizio e la fine dell’epilessia e la scoperta di anomalie di network cerebrali nei parenti di primo grado non affetti, che ha praticamente eliminato la categoria dell’epilessia generalizzata idiopatica.
Una modifica della diagnosi è quella di porla anche in pz con un solo evento convulsivo che comporta la probabilità del 60% di svilupparne altri nei successivi 10 anni.
Questo suggerimento e questo rischio è condiviso da molto neurologi quando la persona ha un deficit neurologico, una lesione compatibile alla RM o ha un familiare di primo grado con epilessia.
Questo suggerimento ha una sua utilità clinica (nel monitoraggio clinico-strumentale, ndr) e nel proteggere anche farmacologicamente il pz e la sua famiglia da altre crisi epilettiche.
Benvenuti ed utili anche criteri per considerare terminata la malattia epilettica.

Movement disorders: discoveries in pathophysiology and therapy. Lancet Neurology 2015;14:9. Buoni progressi per i disordini del movimento nella comprensione della patogenesi, negli aspetti traslazionali e nella terapia. La bassa prevalenza e la notevole eterogeneità genetica e fenotipica ha sinora reso difficile identificarne le basi biologiche, ma ora la WES ha individuato non meno di 18 possibili geni e i relativi network biologici dello sviluppo assonale e sinaptico, del trasporto cellulare e del metabolismo nucleotidico, in comune con altre malattie neurodegenerative. Altro aspetto interessante è il meccanismo di diffusione della patologia simile a quello dei prioni, come è stato verificato nel Parkinson e nella m. Huntington. La ricerca traslazionale ha aperto la strada per una terapia con anticorpi monoclonali anti α-sinucleina che riducono la formazione di corpi Lewy prevenendo la neurodegenerazione. O con una sorta di vaccinazione con produzione di un anticorpo che è in sperimentazione in fase 1 e possibilmente entrerà  in fase 2 tra poco. In sperimentazione per l’Atassia Friedreich terapie epigenetiche con un inibitore dell’istone deacetilasi o con nicotinamide)(vedi selezione articoli Ottobre 2014), che sembra non abbiano avuto effetto clinico probabilmente per il periodo troppo breve di terapia.
Novità anche per la terapia della Distonia generalizzata resistente ai trattamenti con la tecnica di stimolazione cerebrale profonda e, novità assoluta, anche per la Distonia cervicale insensibile alla tossina botulinica.

MS and related disorders: looking for markers of phenotypes. Lancet Neurology 2015;14:11 (AA italiani). La sperimentazione nella Sclerosi Multipla è ostacolata per le difficoltà di adottare metodologie affidabili per la valutarne la progressione. Recentissimamente è stato dimostrato che in alcune pz con la forma progressiva la terapia immunitaria ha avuto un certo effetto. Intanto il MS Phenotype Group ha rivisto la classificazione del 1996 che suddivideva la MS in progressiva primaria, progressiva secondaria e progressiva con ricadute anche per consentire una suddivisione dei pz che entrano in sperimentazione clinica in gruppi omogenei per clinica e dati della RM e dei biomarcatori come le bande oligoclonali nel liquor e l’aplotipo HLA. Per la terapia vedi anche High dose immunosuppressive therapy and autologous hematopoietic cell transplantation for relapsing remitting multiple sclerosis (HALT-MS): a 3 year interim report. JAMA Neurol on line 29 December 2014 e Moving targets for hematopoietic stem cell transplantation for multiple sclerosis. JAMA Neurol on line 29 December 2014 (articoli Dicembre 2014).
Per le malattie correlate come la Neuromielite ottica e lo spettro NMO viene sottolineata l’identificazione di un anticorpo anti acquaporina 4 nel siero di alcuni pz, mentre in altri pz AQP4 negativi sono stati individuati anticorpi anti glicoproteina mielinica oligodendrocitica, che hanno rivoluzionato la diagnosi e le scelte terapeutiche per le due malattie. Un approccio verso la terapia personalizzata.

Neuromuscular diseases: progress in gene discovery drives diagnostics and therapeutics. Lancet Neurology 2015;14:13. Buona parte mendeliane che hanno beneficiato, almeno come individuazione della base biologica, dell’applicazione del NGS. NGS che ha anche consentito di individuare il gene di malattie generalmente sporadiche come la Sclerosi Laterale Amiotrofica (ALS). Quindi un primo passo per l’applicazione di nuove terapie. Come è avvenuto per alcune mutazioni causa della m. Duchenne con oligonucleotidi antisenso o con farmaci, come Ataluren, che promuovono il superamento in fase di traduzione (read-through) delle mutazione nonsenso con codone di stop. Sperimentazioni, che in fase 2 e 3, hanno dato buoni risultati soprattutto nei pz giovani. Per la ALS da espansione C9orf72 (6-10% dei pz) gli oligonucleotidi vengono introdotti per via intratecale.
La terapia con piccole molecole viene impiegata anche per l’Atrofia Muscolare Spinale con oligonucleotidi antisenso contro le sequenze che inibiscono l’inclusione dell’esone 7, terapia che nel topo funziona (SMN2 splicing modifiers improve motor function and longevity in mice with spinal muscular atrophy. Science;345:688)(articoli Agosto 2014). Progressi anche nella ricerca preclinica e clinica per l’uso terapeutico delle cellule staminali per le malattie neuromuscolari.

Paediatric neurology: from molecular mechanisms to targeted treatments. Lancet Neurology 2015;14:16. Sappiamo che NGS ha rivoluzionato l’approccio diagnostico-clinico delle malattie neurolgiche (sta diventando un ritornello noioso, ndr). Viene fatto l’esempio dello studio di mutazione somatiche come causa di malformazione cerebrale (doppia corteccia, polimicrogiria con megalencefalia, eterotopia periventricolare nodulare, pachigiria)(NEJM 2014;371:733)(articoli Agosto 2014)(17% di 158 pz hanno una mutazione di geni noti, con poco meno di un terzo in mosaico, in genere in presenza di “doppia corteccia” con mutazioni di DCX e LIS1, di eterotopia nodulare periventricolare o di pachigiria (TUBB2B)). Novità anche per la genetica delle encefalopatie epilettiche a comparsa precoce e per l’individuazione di mutazioni dello stesso gene con effetti clinici diversi (gravità ed età di insorgenza dell’epilessia). Uno di questi è appunto il gene canale del potassio sodio-dipendente, KCNT1,che è il gene di 2 epilessie dominanti, l’epilessia notturna del lobo frontale e l’epilessia infantile con convulsioni focali migranti. Studi funzionali dimostrano che in ambedue le condizioni le mutazioni determinano un’aumentata attività del canale ma con significative differenze  di attivazione e che un farmaco, quinidina usata nella terapia delle aritmie cardiache, riduce significativamente tale attivazione. Programmata una sperimentazione clinica ma con problemi di reclutamento dei pz per la rarità delle due condizioni.
Ancora studi genetici e funzionali hanno reso più chiaro il rapporto genotipo-fenotipo di un disordine dei movimenti da difetto del trasportatore dopaminico (gene SLC6A3): maggiore il residuo dopaminico più tardivo l’inizio della sintomatologia.
Vengono di nuovo citate le sperimentazioni per il Duchenne (vedi sopra). E la conclusione delle ricerche dello scorso anno portano a ben sperare per un approccio terapeutico personalizzato.

Sharing Individual Patient Data from Clinical Trials. NEJM 2015;372:201. Perspective sulle conclusione di una commissione dell’Institute of Medicine (IOM)( http://www.iom.edu/) sull’opportunità di condivisione dei risultati delle sperimentazioni cliniche per utilizzare al mx i dati raccolti e consigli su come metterla in pratica ben consci dei possibili rischi di un cattivo uso di questi dati.

Blood to blood. Nature 2015;517:426. NEWS features. Riportata la storia degli esperimenti di fusione di animali per curare gli effetti dell’invecchiamento. Infatti da decenni (in particolare negli anni ’60-’70) sono in corso ricerche sugli effetti benefici dell’esposizione nel topo anziano a sangue di topi giovane (parabiosi eterocronica=condivisione del sistema circolatorio di animali di età diversa) sui risultati dell’invecchiamento (cardiomegalia, funzione cerebrale)(Young Blood. NEJM 2014;371:573)(Articoli interesse Agosto 2014)(Growth Differentiation Factor 11 Is a Circulating Factor that Reverses Age-Related Cardiac Hypertrophy. Cell 2014;153;828)(Nature Medicine 2014;20:659)(Spigolature Maggio 2013). Effetto dovuto a fattori circolanti solubili nel sangue (GDF11, membro della super-famiglia activina/TGF-b). Ora (Settembre 2014, Stanford Ca.) si è partiti nell’uomo con una sperimentazione clinica randomizzata a doppio cieco di 18 pz di >50 anni con Alzheimer che ricevono plasma da uomini di <30 di età con risultati attesi per la fine del 2015. Ma si è ben consci che della necessità di essere ben cauti e di non stimolare scriteriatamente “cure compassionevoli”.

Familial hypercholesterolaemia: PCSK9 inhibitors are coming. Lancet 2015;385:307. Editoriale relativo a due articoli sullo stesso fascicolo (PCSK9 inhibition with evolocumab (AMG 145) in heterozygous familial hypercholesterolaemia (RUTHERFORD-2): a randomised, double-blind,placebo-controlled trial. Pg. 331 e
Inhibition of PCSK9 with evolocumab in homozygous familial hypercholesterolaemia (TESLA Part B):a randomised, double-blind, placebo-controlled trial. Pg. 341) sui risultati promettenti della recente sperimentazione clinica per l’ipercolesterolemia familiare a trasmissione autosomica dominante, importante fattore di rischio della malattia coronarica, che ha una prevalenza di 1:250-300 persone. In questi pz vi sono elevati livelli ematici di LDL (lipoproteine a bassa densità) da ridotto catabolismo nel fegato delle particelle LDL per mutazione che in genere interessa il recettore LDL.
La terapia corrente non è in grado di tenere bassi i livelli di LDL, soprattutto negli omozigoti, anche se sono stati approvati integratori terapeutici (mipomersen e lomitapide) che hanno un certo effetto, ma con costi elevati e con effetti clinici sfavorevoli. Recentemente sono iniziate sperimentazioni cliniche con anticorpi monoclonali contro PCSK9 (Proprotein convertase subtilisin/kexin type 9), che è una serina proteasi secretoria che regola la quantità di LDL interagendo con il recettore LDL e che ha un’azione inibitoria del catabolismo di LDL. Mutazioni con acquisizione di funzione di questo gene sono responsabili di un fenotipo simile a quello della ipercolesterolemia familiare.
Sono incoraggianti i risultati di precedenti sperimentazioni con anticorpi monoclonali umanizzati (alirocumab e evolocumab). Nel primo lavoro (ClinicalTrials.gov, NCT01763918) si è osservato che negli eterozigoti l’evolocumab (140 mg ogni 2 settimane o 420 mg al mese per un totale di 12 settimane) è in grado di ridurre rapidamente del 60% (ma con considerevole variabilità da pz a pz) i livelli di LDL rispetto al gruppo con placebo ed è ben tollerato. Nessun effetto invece per gli omozigoti con due alleli nulli del gene del recettore e per un pz con la forma autosomica recessiva.
Nel secondo lavoro (ClinicalTrials.gov, NCT01588496) sono stati selezionati omozigoti in terapia con i classici farmaci per ridurre i livelli lipidici per almeno 4 settimane, ma senza aver avuto aferesi lipoproteica e sottoposti a sperimentazione a doppio cieco con somministrazione sottocutanea di 420 mg o placebo ogni 4 settimane per 12 settimane. I risultati dimostrano che la terapia con l’anticorpo monoclonale è ben tollerata ed è in grado di ridurre significativamente, rispetto ai controlli, il colesterolo LDL.

Prevention of multiple pregnancies in couples with unexplained or mild male subfertility: randomized controlled trial of in vitro fertilisation with single embryo transfer or in vitro fertilisation in modified natural cycle compared with intrauterine insemination with controlled ovarian hyperstimulation. BMJ 2015;350:7771. Ricerca di una sperimentazione open label olandese (i primi due AA studenti PhD, ndr) che vuole confrontare i risultati della fertilizzazione in vitro (3 cicli) con trasferimenti di singolo embrione (1), della fertilizzazione in vitro in ciclo naturale modificato (6 cicli)(tecniche invasive e costose)(2) e della inseminazione intrauterina con iperstimolazione ovarica controllata (6 cicli)(3) sulla salute dei figli in coppie con prognosi non favorevole di concepimento naturale e con subfertilità maschile. L’obiettivo primario era di gravidanza singola e nascita di figlio sano e concepito entro 12 mesi. Secondario: nato vivo, gravidanza, gravidanza multipla, tempo impiegato, complicazioni, morbilità e mortalità neonatale.
Stessi risultati dei tre rami sperimentali di nascita di figlio sano e tempo per ottenere la gravidanza (rispettivamente 8.04 mesi, 8.32 mesi e 8.93 mesi), con analoga bassa probabilità di gravidanze multiple.
Quindi prima scelta: inseminazione intrauterina con iperstimolazione ovarica controllata.

Assisted reproductive technology has low complication risk, US data show. BMJ 2015;350:h37. Commenta lavoro di altra rivista (Safety of assisted reproductive technology in the United States, 2000-2011. JAMA 2015;313:88) sulle poche complicazioni di ART, la più comune è la sindrome da sovra stimolazione ovarica. Quindi ora si sta applicando una minor aggressività farmacologica per la stimolazione ovarica e l’acquisizione degli oociti avviene per via transvaginale invece che laparoscopica.

Outcomes improve in babies conceived by assisted reproduction, Nordic study shows. BMJ 2015;350:h371. Commento di un lavoro (Trends in perinatal health after assisted reproduction: a Nordic study from the CoNARTaS group. Hum Reprod January 20 2015) che confronta negli ultimi 20 anni la frequenza di eventi sfavorevoli sul prodotto del concepimento da ART: natimortalià, che ha raggiunto i livelli del concepimento naturale, e la prematurità. Secondo gli AA questo è dovuto principalmente al trasferimento di un solo embrione (non ci voleva molto ad evitare l’impianto multiplo vero? Ndr).

Glibenclamide, metformin, and insulin for the treatment of gestational diabetes: a systematic review and meta-analysis. BMJ 2015;350:h102. Meglio l’insulina o la metformina.

Which oral hypoglycaemic for gestational diabetes? BMJ 2015;350:h177. Gli ultimi studi favorirebbero l’uso della metformina sul glibenclamide, ma bisogna saperne di più.

Gastro-oesophageal reflux disease in children: NICE Guidance. BMJ 2015;350:g7703. Linee guida per una patologia che frequentemente ci viene segnalata nei bambini che vediamo in consulenza genetica (meglio sapere cosa si può fare, oltre a cercare la causa della patologia di base e fornire una più completa consulenza genetica, ndr).

Impact of a behavioural sleep intervention on symptoms and sleep in children with attention deficit hyperactivity disorder, and parental mental health: randomised controlled trial. BMJ 2015;350:h68.
Anche qui meglio sapere cosa fare e consigliare, oltre a cercarne la causa per il counseling. Un breve e preciso intervento in ambito di cura primaria o secondaria migliora lievemente la gravità della sintomatologia, il ritmo sonno-veglia e la qualità di vita del bambino, miglioramenti che durano mesi dopo l’intervento.

Sleeping on stomach is associated with sudden death in epilepsy, study finds. BMJ 2015;350:h333. Ancora per avvisare i nostri pz con epilessia e le loro famiglie che è meglio che dormano supini.

Sharing clinical trial data should become the “expected norm” US panel says. BMJ 2015;350:h240. I risultati di sperimentazioni cliniche devono essere condivisi, riferisce una commissione USA dell’Institute of Medicine. Tentando di precisare anche come e quando. Ma le cose non sono semplici, vi sono diversi interessi in ballo, anche di chi fornisce i fondi di chi organizza la sperimentazione (a cui va riconosciuta la paternità) e, non ultima, la privacy dei pz (che devono sapere, prima di partecipare, che i risultati saranno resi rapidamente pubblici). Ovviamente vorremmo tutti sapere appena possibile, soprattutto per sperimentazioni con risvolto importante per la salute. Ma chi organizza una sperimentazione deve organizzarsi e concordare con un organo imparziale cosa vada reso pubblico.

IMMAGINI
Intracranial Arteriovenous Malformation. NEJM 2015;372:E4. Images in Clinical medicine. Maschio di 28 anni con una storia di emorragie intracraniche spontanee da malformazioni artero-venose con esito in emiplegia. Identificata anche una malformazione a-v retinica in OD.

ZIBALDONE
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The effects of bilingualism on the white matter structure of the brain. PNAS 2015;112:1334. Parlare precocemente due lingue e mantenerle comporta modificazione di lunga durata delle strutture cerebrali misurabili, inclusi tratti della sostanza bianca. In questo studio si è voluto verificare cosa succede se l’apprendimento della seconda lingua (inglese) avviene più tardivamente (età media 10.15 anni, DS 4.17 anni) e poi ambedue vengono usate attivamente. Risultati che sottolineano i benefici effetti dell’apprendimento delle lingue, ma con una full immersion nella seconda lingua (non appresa saltuariamente e male come avviene nella nostra scuola, ndr).

Should doctors encourage patients to record consultations? BMJ 2015;350:g7645. E se il pz richiede di registrare la consultazione medica, ad es. con uno smartphone? Come reagiresti? Head to Head con parere favorevole e parere contrario (parere personale, sarei imbarazzato, meglio una relazione scritta fedele, sintetica e chiara, ndr).

Science and satire. Nature 2015;517:243. In Francia nel 1766 Jean-François Lefebvre è stato l’ultimo ad essere “giustiziato” per blasfemia perchè non si era tolto il cappello al passaggio di una processione religiosa. Ma la Francia poi è stata la prima nazione in cui è stata eliminata la tirannia dell’autorità religiosa, pratica che si è poi diffusa ad altre nazioni, ma non tutte, come abbiamo visto. L’editoriale sottolinea che l’attacco terroristico a Parigi è stato in realtà un attacco ai valori fondamentali delle società libere e democratiche e che i ricercatori con gli umoristi devo insieme combattere l’oscurantismo, sempre e da qualunque parte provenga. Perché questi valori di libertà non sono conquistati una volta per sempre, ma vanno difesi giorno dopo giorno. E la scienza insieme alla libertà crea società libere e creative.

Computer-based personality judgments are more accurate than those made by humans. PNAS 2015;112:1036. Giudicare le caratteristiche della personalità degli altri è un componente essenziale della vita sociale. Si usano questi giudizi per prendere decisioni a breve (eleggere un presidente) e a lungo termine (sposarsi). Più accurato è il giudizio migliori sono le decisioni che possiamo prendere. E tale giudizio può essere ben formulato anche solo vedendo un video di una persona. Lo studio confronta l’accuratezza di giudizio del computer e dell’uomo ricorrendo ad un campione di 86.220 volontari che hanno completato un questionario di personalità con 100 voci. Le previsioni del computer basate su un footprint digitale generico (Facebook Like)(70.520 partecipanti) sono più accurate di quelle dei partecipanti a Facebook Friends. E hanno maggior accuratezza nel prevedere i comportamenti come l’uso di sostanze (droghe?), attitudini politiche e salute (non ho capito bene come hanno fatto, non ho dimestichezza con Facebook, ndr).

Hidden costs of infection: Chronic malaria accelerates telomere degradation and senescence in wild birds. Science 2015;347:436. Le malattie infettive sono un importante fattore della selezione sessuale e della vita dell’uomo e degli animali. Sappiamo l’effetto della malattia acuta negli animali selvatici. Poco si sa invece dell’effetto su questi animali della sua cronicizzazione, in particolare sulla fitness darwiniana, e dei meccanismi patogenetici. E’ stata studiata per 25 anni una popolazione di cannareccioni (Acrocephalus arundinaceus) selvatici in Svezia, passeri che si riproducono in Eurasia e passano l’inverno (beati loro, ndr) in Africa tropicale. Si è osservato che l’infezione cronica malarica di basso livello ne riduce la vita ed anche il numero e la qualità dei figli. I dati biologici portano a concludere che tali effetti sfavorevoli siano mediati dalla degradazione dei telomeri che sono più corti, effetto anche documentato in esperimenti di infezione controllata prodotta in uccelli in cattività. Quindi l’infezione cronica ha effetti avversi che si accumulano e alla fine riducono la qualità fenotipica e la fitness con figli che hanno telomeri più corti.

Turtles’ magnetic attraction to home. Nature 2015 22 January;517. Si sa che le tartarughe marine (Caretta caretta) navigano nell’oceano usando il campo magnetico terrestre per tornare al nido dove sono nate. Nel lavoro su Curr. Biol. 2015;25:392 Evidence for geomagnetic imprinting and magnetic navigation in the natal homing of sea turtles)(non ho il testo intero, ndr) si osserva che la localizzazione del nido ad ogni stagione dipende dalla forza e dalla direzione del campo magnetico in ogni sede. Nelle stesse aree dove le segnature magnetiche divergono nel tempo i nidi sono posti lontano uno dall’altro, quando invece convergono i nidi sono vicini. Questo significa che per queste tartarughe l’imprinting magnetico ha un ruolo importante nel farle “tornare a casa”. Probabilmente questo vale anche per altri animali, come gli uccelli, che si orientano con il campo magnetico terrestre.

Chicks with a number sense. Science 2015;347:647. Commento di un curioso articolo (Number-space mapping in the newborn chick resembles humansmental number line. 534)(AA italiani) in cui si prova che anche i pulcini a 3 giorni di vita contano da sinistra a destra. Lo stesso nell’uomo che ordina mentalmente i numeri con i più piccoli a sn e i più grandi a ds. Questo significa che questa rappresentazione è innata e condivisa, non culturale come si pensava.

A European postdoc for the family. Science 2015;347:346. Confronto USA ed Europa sul sostegno alla famiglia quando ambedue i genitori lavorano. Vinciamo noi (in questo caso l’Austria). Bioingegnere donna americana che ha vinto una borsa di studio di 2 anni di Whitaker International postdoctoral scholarship in bioengineering in Austria. Il marito, ingegnere meccanico che parla bene il tedesco, ha lasciato il suo lavoro e se ne è cercato un altro in Austria. Non programmato si ritrovano “gravidi” e hanno toccato con mano la differenza tra Europa e USA dell’attenzione e della protezione che c’è in alcune nazioni europee per la gravidanza e il nato, per la madre e il padre che vogliono assentarsi per mesi dal lavoro mantenendo il loro stipendio. E’ un grazie all’Austria da parte di questa coppia (commovente e che fa pensare a quanto siamo fortunati in Europa, ma non tutti però come ben sappiamo, ndr).