mercoledì 27 maggio 2015

Spigolature di Genetica Clinica/Umana Aprile 2015. R. Tenconi



Raccolta e brevi commenti di articoli di Genetica Medica e Umana e di interesse generale del mese di Aprile 2015 (Spigolature) che hanno attirato la mia attenzione o curiosità, pubblicati nelle seguenti riviste: British Medical Journal, Lancet, Lancet Neurology, Nature, Nature Biotechnology, Nature Genetics, Nature Medicine, Nature Neuroscience, Nature Reviews Genetics, Nature Reviews Neuroscience, NEJM, PNAS, Science & Cell.

DA NON PERDERE
The cost of brain structure. Nature Neuroscience 2015;18:619. Commento di un articolo (Family income, parental education and brain structure in children and adolescents. Pg. 733) sull’effetto che lo stato socio-economico (educazione, reddito della famiglia) sembra avere sulle caratteristiche strutturali cerebrali ottenute con neuroimmagini. Sappiamo che b. di basso stato socio-economico (SES) sono svantaggiati come raggiungimenti scolastici e lavorativi e che vi è una correlazione tra SES ed alcune caratteristiche di specifiche aree cerebrali e capacità cognitive. Nessuno però sinora ha analizzato l’influenza di SES sullo sviluppo dell’intero encefalo tenendo conto dell’ascendenza genetica (http://pingstudy.ucsd.edu/). In questo lavoro sono stati studiati 1.099 bambini e adolescenti (3-20 anni) USA di varia estrazione sociale ed ascendenza e si è visto che l’educazione impartita dai genitori ed il reddito sono significativamente associati alla superficie totale cerebrale di alcune regioni frontali, temporali e parietali che sono implicate nel linguaggio e nelle funzioni esecutive (processi mentali finalizzati all’elaborazione di schemi cognitivo-comportamentali adattivi in risposta a condizioni ambientali nuove e impegnative). In particolare il reddito della famiglia ha un’associazione logaritmica con le variazioni dell’area della superficie cerebrale. Nei bambini a basso reddito piccole differenze di reddito corrispondono a relativamente ampie differenze della superficie, mentre nei bambini a reddito alto simili piccole differenze di reddito comportano più piccole differenze della superficie. Queste correlazioni sono più rilevanti soprattutto nelle regioni del linguaggio, lettura, funzioni esecutive e capacità spaziali. L’area della superficie cerebrale concorda con le differenze socio-economiche per alcune capacità neurocognitive. Nessuna correlazione con l’etnia (chi si ricorda della “stupida diatriba del 1930-1969 sul basso QUI degli afro-americani”? Ndr). Questi risultati ci dicono che il reddito influenza la struttura cerebrale soprattutto nei bambini più svantaggiati.
(Reddito di cittadinanza, gente! Ndr).
Opportune note di cautela nell’interpretare questi risultati: non c’è una dimostrazione diretta causale tra SES e struttura cerebrale né è stato dimostrato che tale relazione sia permanente. Necessitano altri studi.

Brain feminization requires active repression of masculinization via DNA methylation. Nature Neuroscinece 2015;18:690. Nei mammiferi lo sviluppo dell’encefalo assicura, mediante la femminilizzazione o la mascolinizzazione, un adeguamento della fisiologia neurale e comportamentale della riproduzione alla costituzione gonadica. La femminilizzazione è un processo per default indipendente dall’ovaio e dalla secrezione di steroidi, mentre la mascolinizzazione è mediata dagli steroidi testicolari fetali nel periodo perinatale (segnalo quello che sapevamo sul default delle determinazione del sesso, che sembra non corretto vedi Spigolature di Febbraio 2015: Sex redefinied. Nature 2015;518:288). Il principale dimorfismo sessuale dell’encefalo interessa l’area preottica, che ha un ruolo importante nel comportamento copulatorio maschile e di controllo della secrezione di gonadotropine dell’ipofisi anteriore.
Nel ratto il normale sviluppo dell’encefalo richiede il silenziamento selettivo dei geni maschili nel periodo critico poco prima e poco dopo la nascita. Nel lavoro si dimostra che nelle femmine subito dopo la nascita nell’area preottica più gruppi metilici sono attaccati al DNA determinando una riduzione dell’espressione genica. Iniettando nei ratti neonati di sesso femminile ormone maschile l’attività degli enzimi responsabili della metilazione (DNA metiltransferasi)(Dnmt) diminuisce e se si blocca l’attività di questo enzima (KO condizionale di Dnmt3a, che è una metiltransferasi coinvolta nella metilazione de novo) durante il periodo critico subito dopo la nascita i ratti femmine hanno un’espressione genica e un comportamento sessuale simile a quello dei maschi. Questi risultati depongono per una femminilizzazione cerebrale mantenuta da una soppressione attiva della mascolinizzazione tramite metilazione del DNA.

Quando si prepara un consenso informato va detto tutto o solo quello che nel migliore dei casi pensiamo sia opportuno? (personale interpretazione del commento e del lavoro, ndr). Informed choice in screening needs more than information. Lancet 2015;385:1597. Commento di una sperimentazione randomizzata sul CI prima di sottoporsi a screening mammario (Use of a decision aid including information on overdetection
to support informed choice about breast cancer screening: a randomised controlled trial. Pg. 1642). A 409 donne (48-50 anni) è stato fornito anche il maggior rischio riguardante l’eccesso diagnostico (possibilità di falsi positivi) e a 408 donne no. Il 24% di chi ha ricevuto l’informazione completa ritiene di avere dato un consenso ben informato (il principale scopo della ricerca) vs il 15% delle donne che avevano ricevuto il consenso usuale che non includeva il rischio di eccesso diagnostico (differenza 9% con IC 95% di 3-14). Nel Commento si sottolinea che nel CI di tutti gli esami di screening vanno inclusi non solo i benefici nel sottoporsi all’indagine ma anche i rischi connessi, sottolineando che non sottoporsi allo screening è una scelta ragionevole esattamente come quella di sottoporsi. Ma sappiamo però, sottolinea il Commento, che la comprensione del rischio si basa principalmente sulle emozioni e che la comprensione cognitiva ha uno scarso effetto sul processo decisionale.
In più gli screening vengono proposti dall’autorità sanitaria enfatizzandone i vantaggi, con il beneplacito dei medici e, per alcune patologie, con l’aiuto dei giornali che pubblicano dichiarazioni delle celebrità (come per il cancro al seno), trascurandone sostanzialmente i rischi . Altro aspetto è quello del sottoporsi allo screening con il classico sistema dell’appuntamento rispetto al sistema op-in (prima ti informi bene e poi scegli se farlo, ndr). E infine: possiamo permetterci economicamente un consenso informato personalizzato per gli screening diretti a persone sane?
La conclusione kafkiana (ndr) del Commento: “Informed choice remains utopic in our cultural context and does not solve the fundamental dilemma of screening; is it ethically acceptable to cause serious harm in some people to improve the prognosis of others?

Genetic screening could improve breast cancer prevention, study finds. BMJ 2015;350:h1879. Testing women for a range of genetic variants associated with breast cancer could help to identify those at increased risk of the disease (Prediction of breast cancer risk based on profiling with common genetic variants. J Natl Cancer Inst 2015, April 8;107).

Ovary removal is linked to lower breast cancer mortality in BRCA1 carriers. BMJ 2015;350:2182.  Removal of the ovaries is associated with a 62% reduction in breast cancer deaths among women with diagnosed breast cancer who carry the BRCA1 mutation (Effect of oophorectomy on survival after breast cancer in BRCA1 and BRCA2 mutation carriers. JAMA Oncology 23 Apr 2015).

Clinical trials get practical. Science 2015;348:382. Si pensa comunemente che i tanti miliardi spesi per testare nuovi farmaci o dispositivi medici serviranno ai medici per adottare una miglior cura per i loro pazienti. Ma le cose non stanno proprio così. Da una ricerca infatti risulta che solo l’11% delle linee guida per la cardiologia erano basate sull’evidenza di sperimentazioni randomizzate o meta-analisi. Molte sperimentazioni sono limitate infatti dal numero di partecipanti o mal disegnate, mentre altre non si preoccupano di quello che i medici vogliono sapere. E anche le migliori e più grosse sono disegnate per un ristretto tipo di pz e difficilmente i risultati sono applicabili a tutti gli altri con quella patologia. Le compagnie tendono infatti a porre stretti criteri di ammissione alla sperimentazione, per avere risultati più precisi, in cui il farmaco abbia maggiori probabilità di funzionare (un esempio su tutti: la sperimentazione clinica per l’Atrofia spinale muscolare, ndr) e di essere approvate. A metà Aprile c’è stato un incontro nell’Università della Pennsylvania tra statistici, scienziati e medici per cambiare. Abbiamo necessità di sperimentazioni più pratiche focalizzando più sull’applicazione medica che sugli aspetti biologici (anche se ovviamente molti ricercatori si oppongono a quest’ultimo suggerimento). Coinvolgendo di più le donne, le minoranze etniche e i vari strati economici della popolazione. Rendendo più facile e trasparente l’analisi dei risultati. In USA alcuni centri di ricerca stanno orientandosi e ricevendo finanziamenti su “pragmatic trials”.

The human prenatal sex ratio: A major surprise. PNAS 2015;112:4839. Commento di un articolo (The human sex ratio from conception to birth. Pg. E2102) sul perché non vi sia alla nascita un rapporto 1:1 maschi-femmine; infatti il 51.3% dei nati sono di sesso maschile ed è un dato così consolidato e consistente che quando devia significativamente da questo viene il sospetto di aborto specifico di un sesso o infanticidio. Ma se la mortalità maschile è maggiore sia in epoca prenatale (ad es. oltre il 70% degli aborti spontanei precoci è maschio) che postnatale, allora la sproporzione dei sessi al concepimento deve essere molto rilevante. Ecco la sorpresa: il rapporto tra sessi subito dopo il concepimento è 1:1. Ci si è arrivati utilizzando varie fonti: cariotipizzazione con FISH o con CGH di quasi 140.000 embrioni di 3-6 giorni concepiti mediante procreazione assistita, aborti provocati, feti indagati con CVS o amniocentesi; nati morti e nati vivi (USA 1995–2004). Sono state documentate anomalie in oltre il 60% degli embrioni, e, in accordo con quanto risultava negli aborti spontanei, significativamente più maschi avevano un’anomalia cromosomica (cromosomi sessuali ed anomalie del 15 e del 17), anche se biologicamente i numeri non erano così diversi (il 50.9% degli embrioni con anomalia erano maschi, il 49.3% degli embrioni normali erano maschi).
Ma allora se al concepimento i maschi sono al 50% e hanno una maggiore probabilità di essere abortiti, l’unica spiegazione del loro 51.3% alla nascita si spiega solo con una maggior mortalità delle femmine durante la vita fetale. E’ stato studiato il rapporto sessi nel corso dell’intera gravidanza ricorrendo a varie fonti da cui risulta una processo caotico (eccesso di mortalità maschile nella prima sg, eccesso di mortalità femminile sino alla 15 sg, eccesso di mortalità maschile dalle 28 alle 35sg) spiegabile in un certo senso da una selezione intrauterina. In sintesi vi è un rapporto sessi paritario al concepimento, variazioni nel corso della gravidanza e comunque una generale maggior mortalità per le femmine rispetto ai maschi nel corso della gravidanza.

Is precision medicine the route to a healthy world? Lancet 2015;385:1617. Lettera di aspra critica della Medicina di precisione.

PER I PEDIATRI E PER ALTRI SPECIALISTI (Pediatri, Neuropsichiatri Infantili, Neurologi, Ostetrici, Cardiologi, Psichiatri, ORL, Medici della riproduzione, Patologi ecc.).
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Sudden infant death syndrome and advice for safe sleeping. BMJ 2015;350:h1989. Ottima review sulla morte improvvisa del lattante. Attuale definizione di SIDS: morte improvvisa ed inattesa di un bambino sotto l’anno con inizio dell’evento letale apparentemente nel sonno e che rimane non spiegato dopo approfondite indagini che includono una completa autopsia e una rivalutazione delle circostanze in cui è avvenuto il decesso. L’incidenza di SIDS si è più che dimezzata dopo un’intensa campagna informativa sui 3 principali fattori di rischio: la posizione prona nel sonno, il fumo materno e il surriscaldamento. Ma è comunque intollerabilmente frequente in quanto costituisce circa la metà delle cause di morti postnatali inattese. In questo lungo articolo vengono prese in considerazione in dettaglio i meccanismi patogenetici: l’ipotizzato “triplo rischio”, cioè 1. stress esogeno come la posizione prona nel sonno, il surriscaldamento, la copertura del capo nel sonno, la condivisione del letto o il sonno su una poltrona con i genitori (ma è del tutto consigliato che il b. dorma nella stessa stanza dei genitori, che riduce il rischio di SIDS), 2. vulnerabilità del bambino, cioè parto pretermine e fumo materno, 3. periodo critico dello sviluppo come 2-4 mesi di vita. Per la ricorrenza (rischio per gli altri futuri figli) non ci sono chiari dati, se non un generico rischio paragonabile a quello delle malattie multifattoriali. Non ci sono dati anche sull’uso preventivo del monitor di crisi di apnea; se i genitori vogliono tale strumento devono ovviamente essere ben preparati a sapere che fare.

A zebrafish model of ADHD. Nature Reviews Neuroscience April 2015;16. Segnalazione dei risultati di una ricerca su un modello animale del Disordine con deficit di attenzione ed iperattività (ADHD)(Circadian Modulation of Dopamine Levels and Dopaminergic Neuron Development Contributes to Attention Deficiency and Hyperactive Behavior. Journal Neuroscience 2015;35:2572. Vedete se volete il commento nella selezione Articoli dell’Aprile 2015.

In vivo characterization of chronic traumatic encephalopathy using [F-18]FDDNP PET brain imaging. PNAS 2015;112:E2039. L’encefalopatia traumatica cronica (CTE) è una grave malattia neurodegenerativa con sintomi cognitivi e comportamentali dovuti a traumi cranici. La principale caratteristica patologica di CTE è l’accumulo di aggregati proteici tau nelle aree cerebrali dell’umore, delle emozioni e delle capacità cognitive. Non sono definiti criteri clinici per questa diagnosi. In questo lavoro sono stati sottoposti a PET 14 ex giocatori professionisti di football americano, attività che sottopone chi gioca a ripetute concussioni e a rischio quindi di sviluppare CTE. Iniettando a questi “pensionati” un tracciante tau-sensibile è stato osservato un accumulo di tau maggiore rispetto ai controlli e rispetto anche a pz con Alzheimer (talora casi di Alzheimer possono essere confusi con casi di CTE) nel mesencefalo dorsale e nell’amigdala, regioni coinvolte nella regolazione del dolore e delle emozioni negative. Se confermato questo potrebbe essere un metodo di diagnosi precoce e di controllo della progressione della malattia e di eventuali terapie.

Alternative splicing of the androgen receptor in polycystic ovary syndrome. PNAS 2015;112:4743. La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è una comune endocrinopatia che predispone la donna all’infertilità ed è dovuta ad un eccesso di androgeni e ad un alterato sviluppo follicolare, in gran parte da disfunzione delle cellule ovariche granulose (GC). Gli androgeni agiscono tramite il loro recettore (AR), la cui alta espressione è associata a PCOS. In questo lavoro si dimostra che due varianti di splicing alternativo di AR nelle cellule granulose (varianti presenti nel 62% dei pz PCOS), a causa dell’alterata funzione trascrizionale, alterano il metabolismo androgenico e la crescita follicolare determinando lo sviluppo dell’ovaio policistico. Quindi lo splicing alternativo di AR nelle cellule della granulosa costituisce probabilmente il principale meccanismo patogenetico dell’iperandrogenismo e dell’anomala follicologenesi della PCOS. Informazioni utili per preparare nuove tecniche diagnostiche e nuove terapie.

Genetic factors play a role in risk of sexual offending, study finds. BMJ 2015;350:h1903. Da un lungo ed ampio studio utilizzando un database svedese sulle condanne per crimini sembra che vi sia una tendenza familiari a compiere aggressioni sessuali, confermando precedenti studi. E con un considerevole contributo di una predisposizione genetica (Sexual offending runs in families: a 37 year nationwide study. Int J Epidemiol 2015; published online 8 April; doi:10.1093/ije/dyv029). Il contributo genetico sembra essere responsabile del 40% della differenza di rischio rispetto ai controlli mentre per la condivisione ambientale tale rischio è solo del 2%. Il maschio con un fratello che ha commesso tale crimine ha un rischio 5 volte più grande di commettere lo stesso crimine rispetto ai controlli. Il rapporto incrociato (odds ratio) per i maschi fratelli di un fratellastro criminale è invece di circa 2.
Ma attenzione: mentre il rischio relativo è alto, le aggressioni sessuali sono infrequenti (0.5% dei maschi, i numeri per le femmine sono molto piccoli) per cui solo il 2.5% dei figli o dei fratelli di uno che ha commesso un’aggressione sessuale potrà commettere lo stesso crimine.
Altra nota di attenzione: gli AA non dicono che hanno trovato il gene del crimine sessuale ma solo che i fattori genetici hanno un’importanza rilevante nel determinare un incremento di rischio di commettere tale atto.

Maternal obesity increases type 1 diabetes risk in offspring, study shows. BMJ 2015;350:h2252. Commento di un articolo (Maternal overweight and obesity are associated with increased risk of type 1 diabetes in offspring of parents without diabetes regardless of ethnicity. Diabetolgia 27 Apr 2015, doi:10.1007/s00125-015-3580-1). Studio svedese da cui risulta che, come dice il titolo, l’eccesso di peso materno/obesità aumenta il rischio di diabete mellito 1 (DM1) nei figli, anche quando i genitori non hanno il diabete. Coorte di 1.263.358 bambini controllati nel periodo 1992 and 2004 i cui dati sono stati paragonati con il BMI materno nel primo trimestre della gravidanza. Individuati 5.771 b. con DM1. La frequenza di DM1 tra b. con genitori senza diabete m. e con madri con BMI ≥30 è di un terzo superiore a quella di b. con madri con BMI normale (incident rate ratio 1.31 con IC 95% 1.20-3.40, P di tendenza 0.0005). Se la madre o il padre ha il DM1 o DM2 il rischio di DM1 nel figlio è considerevolmente aumentato, ma l’obesità materna non fa aumentare tale rischio. Ne consegue che per ridurre la frequenza di DM1, che è in crescendo in questi anni in molti paesi, è opportuno il controllo del peso delle donne in età riproduttiva (che come sempre diciamo non devono fumare, bere o usare droghe e altro. E noi maschietti siamo liberi di fare quello che vogliamo? Ndr).

Brain disorders? Precisely. Science 2015;348:499. Sottotitolo: Precision medicine comes to psychiatry.
Che il peso delle patologie psichiatriche sia considerevole lo si può desumere da un dato: WHO stima in 800.000 suicidi/anno in tutto il mondo in gran parte dei casi per malattia mentale. E allora può essere utile in queste patologie la medicina di precisione?  Cioè un approccio più specifico per quel pz con quella malattia, come sta avvenendo per il cancro, con un’integrazione dei dati clinici con altre informazioni del pz per scoprire sottotipi della malattia e migliorare l’accuratezza della diagnosi e il trattamento. Se partiamo dalla definizione già ci si rende conto che il termine di “malattia mentale” è inadeguato perché ora significa una malattia che coinvolge il sistema neuronale, cognitivo e comportamentale. Circa 5 anni fa è partito il progetto NIH di “Precision medicine for psychiatry”. Con l’iniziativa Research Domain Criteria (RDoC) si
è voluto modificare l’approccio clinico a queste malattie. Un primo passo è stato quello di formare sottogruppi omogenei con validità biologica, ad es. con la tecnica di immagini e di neurofisiologia si è suddiviso l’ADHD in 5 diversi disordini con iperattività che hanno ciascuno differenti risposte ai farmaci.  Lo stesso per le psicosi ed i disordini dell’umore usando test cognitivi, immagini e pannelli genomici che consentono di suddividerle in entità biologicamente differenti. Con terapie non solo farmacologiche ma anche di altro tipo dalla psicoterapia targeted, come la terapia comportamentale cognitive che sfrutta la plasticità neuronale intrinseca per modificare i circuiti cerebrali a terapie non invasive (stimolazione magnetica transcranica) o invasive (stimolazione cerebrale profonda).
Non cè una “magic bullet”, ma con il ricorso alla combinazioni di vari e combinati interventi mirati si riuscirà a curare con successo queste comuni e debilitanti malattie.

IMMAGINI
Facial dystonia as depicted in art in the time of Leonardo da Vinci. Lancet Neurology 2015;14;351. Diagnosi gestaltica: confrontata l’espressione facciale di un dipinto (l’uomo dagli occhi chiusi) di Giovanni Agostino da Lodi (Pseudo Boccaccino) del 1.500–06 con quella di una persona con distonia facciale. Molto simile.

Elephantiasis nostras verrucosa. NEJM 2015;350:h2010. Donna di 55 anni con una storia di 4 mesi di gonfiore e senso di stanchezza alle gambe. La tireotropina è risultata di 100 mIU/L (vn. 0.3-5.6) e la Tiroxina libera < 2.0 pmol/L (7.8-14.4). L’ipotiroidismo cronico comporta linfedema per un ridotto drenaggio linfatico e per l’aumento di albumina nello spazio interstiziale ed extracellulare. Il linfedema si manifesta con scolorazione cutanea e deformità verrucosa, iperplasia, ipercheratosi, papillomatosi e alla fine elefantiasi nota come elefantiasi verrucosa nostra.

STATISTICAL QUESTION
P values are just the tip of the iceberg. Nature 2015;520:612. Il sottotitolo dice che la scienza deve liberarsi dalla cattiva statistica verificando le varie tappe del calcolo, non solo l’ultimo risultato. Chi usa dati statistici deve seguire un corso appropriato, così come chi fa il sequenziamento del genoma deve sapere come funziona il sequenziatore.

What are the odds? BMJ 2015;350:2327. Ricerca sugli effetti di aggiungere un’infusione di ossitocina al bolo di ossitocina per controllare la perdita di sangue nel corso di cesareo elettivo a termine di gravidanza. Lo studio in doppio cieco randomizzato con un gruppo di donne con bolo ed infusione (n. 1037) e uno di controllo con bolo e placebo (n. 1032). Lo scopo principale era di misurare la perdita di sangue (> 1 litro) e la necessità di ricorrere ad un altro farmaco uterotonico. Nel gruppo delle trattate 158 (15.8%) hanno avuto la complicazione emorragica, 849 no, mentre nei controlli la complicazione emorragica è avvenuta in 159 (16.0%) e 835 no. L’odds ratio non corretto per la complicazione tra gruppo trattato e controllo è stato di 0.98 con IC 95% 0.77-1.24 c P 0.85). L’odds corretto per la sede di cesareo e per cesarei precedenti è stato di 0.89 (0.77-1.25; P=0.86). La necessità di ricorrere ad un altro farmaco uterotonico è stata significativamente più bassa nel gruppo trattato: 126 donne=12.2% vs 189 donne=18.4% con odds ratio di 0.61 (0.48-0.78, P<0.001). In conclusione il doppio trattamento riduce la necessità di utilizzare un altro farmaco ma non modifica il rischio di importanti emorragie ostetriche (buono a sapersi per gli ostetrici).
Which of the following statements, if any, are true?
a)  The odds of major obstetric haemorrhage for the intervention group were the absolute probability of the outcome occurring (158÷1007=0.157);
b)  The odds of major obstetric haemorrhage for the intervention group were the ratio of the number of women that experienced the event to the number that did not (158÷849);
c)  The treatment (intervention v control) was independently associated with major obstetric haemorrhage;
d)  The sample odds ratio of a major obstetric haemorrhage is an estimatof the population relative risk of the outcome occurring.

CASO CLINICO: Case 12-2015: A Newborn Boy with Respiratory Distress, Lethargy, and Hypernatremia. NEJM 2015;372:1550. Neonato a termine con aspirazione di meconio, aspirato e rianimato. IA 2 a1’, 6 a 5m’, 6 a 10m’. Peso al 99° centile, lunghezza al 100°, cc 99°. Messo in respirazione meccanica poi è migliorato. L’EO, a parte la sintomatologia respiratoria (con anche pneumotorace ds) e una situazione di letargia, non è risultato significativo. Posta diagnosi di grave aspirazione meconiale e ipertensione polmonare persistente. A 6 gg comparse crisi miocloniche. A 7 gg importante ipernatriemia con aumentata azotemia ed iperosmolarità serica associata ad urine diluite, che ha fatto fare diagnosi di Diabete insipido centrale che ha ristretto il numero delle diagnosi possibili (bella la DD di Tab. 2). Esclusa la s. Beckwith, che era in DD per la macrosomia e l’ipoglicemia neonatale.

TERATOLOGIA
Selective serotonin reuptake inhibitors and venlafaxine in early pregnancy and risk of birth defects: population based cohort study and sibling design. BMJ 2015;350:h1798. Dibattuta questione del rischio di autismo nei figli le cui madri avevano assunto in gravidanza inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI)(antidepressivi non triciclici) (vedi BMJ 2013;346:f2059 e Arch Gen Psychiatry 2011;68:1104-12 e Use of Selective Serotonin Reuptake Inhibitors during Pregnancy and Risk of Autism. NEJM 2013:369:2406)(Spigolature Luglio 2014 e selezione articoli Dicembre 2013). In questo lavoro invece si vuole verificare se vi sia una maggior frequenza di malformazioni congenite, in particolare cardiache, nei nati da donne che avevano assunto uno di questi farmaci in epoca precoce di gravidanza. Studio di coorte di alcune nazioni del nord Europa nel periodi 1996-2010 su 2.3 milioni di nati vivi, con inclusione di 2.288 fratelli anche discordanti per esposizione ad uno di questi farmaci e per malformazione congenita. Esposti al farmaco 36.772 bambini, di cui il 3.7% aveva una malformazione vs 3.1% di coloro le cui madri non avevano assunto il farmaco, con odds ratio (OR) aggiustato di 1.13 (IC 96% 1.06-1.20). Nei fratelli l’OD aggiustato è diminuito a 1.06 (IC 95% 0.91-2.14). Vi è un lieve aumento di prevalenza negli esposti di malformazioni cardiache, quali i difetti di efflusso del ventricolo ds e del setto, non confermato nel sottocampione dei fratelli. Quindi non evidenza di effetto teratogeno per questi farmaci.

TERAPIA GENICA/CELLULE STAMINALI
GENE EDITING NEGLI EMBRIONI UMANI
Gene editing poses challenges for journals. Nature 520:594. Fa discutere la pubblicazione lo scorso 18 Aprile di un articolo su una rivista online Beijing-based (Protein & Cell, Springer) che riguarda l’applicazione negli embrioni umani della tecnica del gene editing, articolo che, dicono gli AA cinesi, è stato rifiutato anche per motivi etici da Nature e Science. In questa nota vengono riportati i commenti degli editori delle tre riviste. Quello di Protein&Cell dicono: l’abbiamo fatto per dare un allarme sull’argomento molto delicato, non per appoggiare tale iniziativa (ma guarda un po’! Ndr). L’Editore, che ha ricevuto il MS il 30 Marzo e l’ha pubblicato il successivo 1 Aprile, dice che i revisori sono stati rapidissimi (2 gg) perché favoriti dai commenti dei precedenti revisori (Nature e Science).

Embryo editing sparks epic debate. Nature 2015;520:593. Sottotitolo: “In wake of paper describing genetic modification of human embryos, scientists disagree about ethics”. Questa nota cita ampiamente il lavoro su Protein & Cell, in cui per evitare questioni etiche sono stati usati 86 embrioni ottenuti da un centro di fecondazione assistita con oocita fertilizzato da due cellule spermatiche e quindi non vitali. I risultati sono stati deludenti per la scarsa efficienza e soprattutto per mutazioni prodotte dal sistema in altre sedi del genoma, inattesi se confrontati con esperimenti fatti negli embrioni di topo e nelle cellule umane adulte. Forse è una questione di tecnica o di embrioni usati (doppio contenuto paterno). Fatto sta che alcuni ricercatori sostengono che non ci siano le condizioni per proseguire, altri che “Some questions about early human development can only be addressed by studying human embryos.” Modificare embrioni umani è legale in Cina e in alcuni stati USA, dove comunque questa ricerca non sarebbe stata finanziata dal NHI. Nota finale: comunque dal punto di vista etico l’esperimento cinese non avrebbe dovuto essere realizzato perché sono stati usati embrioni prodotti per la fecondazione in vitro, non per la ricerca.

Germline edits: heat does not help debate. Nature 2015;529:594. Lettera che si riferisce a una nota precedente sempre su Nature (2015;519;410).

Germline editing: time for discussion. Nature Medicine 2015;21:295. Sottotitolo: “Discussion and regulation of genetic alterations in human germ cells and embryos is urgently needed”.

A prudent path forward for genomic engineering and germline gene modification. Science 2015;348:36.  A framework for open discourse on the use of CRISPR-Cas9 technology to manipulate the human genome is urgently needed.

Embryo engineering study splits scientific community. Science 2015;348:486. First test of gene-editing technique on human embryos illustrates clinical risks.

Vedi anche Embryo editing divides scientists. Nature 2015;519:272 (Spigolature Marzo 2015) dove si dice, a proposito di cautela e di necessità di discussione tra scienziati, medici e popolazione prima di accettare tale tecnica, che “i buoi sono già scappati” perché le cose stanno comunque procedendo rapidamente e, sottovoce, si dice che molti articoli che descrivono questa applicazione terapeutica sono stati inviati per pubblicazione alle principali riviste (vedi sopra).

ZIBALDONE
Sanctions in Iran disrupt cancer care. Nature Correspondence 2015;520:157. Le sanzioni economiche applicate all’Iran, scrivono (*On behalf of 5 correspondents, see go.nature.com/gsdvk3 for full list), non hanno formalmente intaccato la salute pubblica o l’accesso alle medicine, ma in realtà hanno comportato gravi problemi per pz con cancro, che in Iran è la terza causa di morte. Dalla valutazione dello stato del programma Iran’s National Cancer Control Program del 2012 risulta che la diagnosi, la terapia, le cure palliative e la tecnologia di monitoraggio sono risultate gravemente deficitarie (Arch. Iran Med. 2014:17:222). In Iran vi è anche una grave carenza di farmaci oncologici.
Le sanzioni hanno gravemente ostacolato l’organizzazione sanitaria del paese, oltre all’alimentazione della popolazione, per le difficoltà di trasporti, la riduzione delle importazioni e le difficoltà di trasferimento della valuta forte. Non ci saranno miglioramenti sino a quando non verranno tolte.

An apple a day does not keep the doctor away, US study finds. BMJ 2015;350:h1766. Sfatato il detto che dovrebbe essere così riscritto: “An apple a day keeps the pharmacist away”, perché chi mangia ogni giorno una mela assume meno farmaci. Questo perché, almeno in USA, chi mangia mele ha un curriculum scolastico più elevato, fa parte di minoranze etniche e meno probabilmente fuma (P<0.001 per ogni confronto).

How smoking makes infection worse. Science 2015;348:197. Commento di un articolo (Cigarette Smoke Silences Innate Lymphoid Cell Function and Facilitates an Exacerbated Type I Interleukin-33-Dependent Response to Infection. Immunity 2015; 42:566)(da ex fumatore pentito commento brevemente questo lavoro). Il fumo aumenta non solo il rischio di cancro ma anche l’infiammazione e rallenta la guarigione da malattie infettive soprattutto in coloro con malattia ostruttiva polmonare cronica (COPD).  Chi ha questa condizione ha alti livelli di citochina IL-33, proteina secreta che promuove l’infiammazione delle vie aeree. Per verificare se nella COPD tale proteina stimoli le eccessive risposte infiammatorie sono stati esposti al fumo topi che mancano di IL-33 e poi infettati con il virus influenzale. La mancanza di questa citochina li protegge dall’eccessiva infiammazione e dal calo di peso. Nei topi esposti al fumo di sigaretta vi è un aumento di produzione di IL-33 ed alterata espressione del suo recettore determinando così l’amplificazione dell’infiammazione. Nella COPD quindi il fumo altera il microambiente polmonare e facilita una sproporzionata risposta proinfiammatoria di tipo I IL-33 dipendente esacerbando la malattia.

RISPOSTE CORRETTE (Statistica)
Odds ratio: b, c, e d sono vere, mentre a è falsa